In attesa di maggiore approfondimento (la lettura analitica del testo del DDL è praticamente impossibile dati i continui rimandi ad articoli di altre norme…) segnaliamo le principali novità introdotte:
LICENZIAMENTI. Salta il reintegro automatico in caso di licenziamento individuale (salvo che per i licenziamenti discriminatori). In caso di licenziamenti disciplinari ed economici si prevede il reintegro solo nei casi più gravi di illegittimità del licenziamento e solo un’indennità risarcitoria nei casi meno gravi. Il giudice potrà ordinare il reintegro del lavoratore solo sulla base dei contratti collettivi e non anche sulla base della legge. Introdotto un rito specifico per le controversie sui licenziamenti.
CONTRATTI. Il primo contratto a termine che può essere stipulato senza causale può durare un anno. Le pause obbligatorie fra un contratto e l’altro passano dagli attuali 10 giorni a 60 giorni per un contratto di meno di 6 mesi e dagli attuali 20 a 90 giorni per uno di durata superiore.
APPRENDISTATO. Questo tipo di contratto diventa quello tipico per l`accesso al mercato dellavoro (nonché per l`instaurazione di rapporti a tempo indeterminato).
PARTITE IVA. Se il reddito annuo lordo di chi ha una partita Iva è di almeno 18mila euro si presumerà che la partita Iva sia vera. Scattano invece i cosiddetti indicatori di rischio che fanno supporre che la partita Iva sia falsa: la durata della collaborazione non deve superare otto mesi; il corrispettivo pagato non deve essere superiore dell’80% di quello di dipendenti e co.co.co; il lavoratore non deve avere una postazione fissa in azienda.
CO.CO.PRO. In arrivo una sorta di salario base per i co.co.pro. Verrà calcolato facendo riferimento ai salari minimi dei dipendenti per figure analoghe.
TIROCINI. Decreti legislativi dovranno fissare i principi fondamentali e i requisiti minimi dei tirocini formativi e di orientamento, e individuare sanzioni amministrative, fino a 6.000 euro nel caso in cui manchino gli elementi qualificanti del tirocinio.
VOUCHER. I voucher dati dal datore di lavoro al lavoratore devono essere “orari, numerati progressivamente e datati” per evitare eventuali abusi. Le attività lavorative possono essere svolte a favore di un singolo committente per compensi non superiori a 2mila euro. Via libera ai voucher in agricoltura per le attività di carattere stagionale ma: nelle aziende sopra ai 7mila euro di fatturato potranno essere utilizzati da pensionati e da studenti under 25 in regola con gli studi; sotto questo tetto dei 7mila euro invece potranno essere ‘arruolate’ tutte le categorie comprese le casalinghe purché non siamo iscritti negli elenchi anagrafici dei lavoratori agricoli.
ASPI. La nuova assicurazione sociale per l’impiego parte nel 2013 e sostituirà a regime, nel 2017, l’indennità di mobilità e le varie indennità di disoccupazione. Ne potranno usufruire oltre ai lavoratori dipendenti anche gli apprendisti e gli artisti. Diventano più cari i contributi per i lavoratori a termine. Il lavoratore che perde il posto potrà usare i fondi dell’Aspi per avviare un’attività autonoma o un’impresa o associarsi in cooperativa. La misura è sperimentale e la sperimentazione durerà tre anni.
POLITICHE ATTIVE LAVORO. Il lavoratore che rifiuta di partecipare a iniziative di politiche attive proposte dai centri per l`impiego o non vi partecipi regolarmente senza un giustificato motivo oppure che rifiuta un impiego con una retribuzione superiore almeno del 20% rispetto all’indennità perde l’assegno.
JOB ON CALL. Per attivare il job on call (lavoro intermittente) basterà un sms, o un fax o la posta elettronica certificata, alla Direzione territoriale del lavoro competente per territorio.
PADRI. Un giorno di congedo è obbligatorio mentre gli altri due giorni sono facoltativi “previo accordo con la madre e in sua sostituzione”.
DIMISSIONI. IN BIANCO. Aumentano le misure per contrastare il fenomeno. Predisposte due modalità per certificare l’autenticità delle dimissioni firmate “in bianco” dalla lavoratrice e rafforzato il diritto al ripensamento.
DEDUCIBILITA’ AFFITTI. Il taglio della deducibilità a fini Irpef dei redditi da locazione passa dall’attuale 15% al 5%. Salvi i contratti di cedolare secca.
TAGLIO LINEARE MINISTERI. Nel caso in cui le risorse individuate a copertura della riforma del mercato del lavoro non dovessero essere sufficienti, dal 2013 ci sarà un nuovo “taglio lineare” delle dotazioni finanziarie dei ministeri.