Toscana ancora senza pace. La recente modifica di legge e regolamento regionale definisce i requisiti delle piscine esistenti che possono restare come sono e quelli per i quali è necessaria la richiesta esplicita di una deroga (leggi in proposito lo schema riassuntivo realizzato dalla nostra associazione QUI)
La scadenza per la presentazione delle deroghe è fissata dalla legge medesima al 30 settembre 2015. La Regione Toscana ha emanato, all’inizio di settembre, una delibera che prevedeva, in accordo con quanto disposto dalla legge modificata, la quota di riduzione degli utenti in funzione delle non conformità derogate, delibera che non è piaciuta alle associazioni di agriturismi e albergatori che sono riusciti a farla ritirare (farla sparire sarebbe il termine più corretto).
In più, sempre la Regione aveva diffuso ai SUAP un modulo per facilitare la presentazione delle deroghe, modulo facoltativo e non obbligatorio, che prevedeva di allegare una planimetria e una relazione tecnica. Bufera anche sul modulo, in tempi brevissimi modificato togliendo planimetria e relazione tecnica.
Nel frattempo, tra una modifica e l’altra, la CIA, la conferazione dell’agricoltura a cui fanno capo gli agriturismi, ha diffuso agli asosciati una mail nella quale comunicava che il termine del 30 settembre era stato prorogato. Notizia del tutto falsa, poichè la Regione ha confermato il termine stabilito dalla stessa legge regionale.
Fatto sta che la confusione è totale. Per verificarlo basta guardare sue articoli della stampa locale, dal contenuto pressochè identico e dal titolo opposto:
Piscine negli agriturismi, arriva la proroga e Piscine negli agriturismi:domande entro il 30 settembre 2015.
Di chi è la colpa? Delle associazioni di categoria, che spingomo le richieste oltre ogni limite condizionando la politica, o della politica che si fa condizionare da poteri economici forti?