In discussione presso la Commissione Industria del Senato, la bozza del Decreto Rinnovabili (il decreto legislativo sulla promozione dell’energia da fonti rinnovabili) continua a far discutere: la sua approvazione porterebbe a grossi tagli agli incentivi, un impatto catastrofico sulla produzione italiana di energia (fino a 2.700 megawatt di potenza energetica in meno e a oltre 3.100 posti di lavoro persi nella filiera (produzione e manutenzione). Questa la stima effettuata da Althesys, società di ricerca e consulenza che cura l’IREX, l’Indice di Borsa delle Energie Rinnovabili.
Il primo prende in considerazione l’articolo 23 comma 5 dello schema di decreto legislativo: il GSE ritirerebbe annualmente i Certificati Verdi per le produzioni 2011-2015 a un prezzo di ritiro pari al 70% del prezzo indicato al comma 148 articolo 2 (legge 244/2007); in questo caso la riduzione degli incentivi coinvolgerebbe 1.000 megawatt di impianti di energia rinnovabile e andrebbe ad incidere sull’occupazione di un numero di addetti che va dai 700 ai 1.000.
Il secondo considera anche i vincoli di spesa del GSE contenuti nell’articolo 45 della legge 122/2010: in questo caso i mancati introiti dei certificati verdi porterebbe ad una riduzione di 2.700 megawatt, per oltre 3.100 posti di lavoro in meno. Il rischio è dunque di non riuscire a centrare gli obiettivi prefissati dal Piano d’Azione Nazionale per le energie rinnovabili, che mira al raggiungimento dei target europei del 20-20-20.
Il freno è già iniziato nel 2010 con il calo (-25%) degli investimenti nel settore Eolico, mentre per il Fotovoltaico, non condizionato dal dibattito sull’articolo 45, non si è avvertito alcun effetto.
Tratto da pmi.it . Leggi l’articolo originale: http://www.pmi.it/green-economy/news/8414/rinnovabili-a-rischio-3mila-posti-di-lavoro.html