L’unica differenza col regime passato è che i rimborsi potranno essere spalmati in dieci anni anziché in cinque.

Soddisfazione da parte del Governo  nelle parole sia del viceministro Vegas: “L’ecobonus porta 124 milioni nel 2011 per via del maggiore gettito Iva legato agli interventi sugli immobili. Il costo per lo Stato scatta nell’anno in cui si porta la detrazione, quindi nel 2012, e vale 300-310 milioni di euro”.

Della stessa opinione il sottosegretario alla sviluppo Economico Saglia: “l’efficienza energetica è fondamentale per centrare gli obiettivi obbligatori europei. Il Ministero dello Sviluppo Economico ha elaborato una formula che prevede un costo netto per lo Stato di 150 milioni di euro a fronte di un volano di investimenti di almeno 3 miliardi. La misura si compenserà da sé grazie al maggior gettito provocato dall’incremento dei lavori. Si tratta di una vera e propria misura di politica industriale”.

Da parte di Confidustria si plaude all’emendamento confidando che tale impianto venga riconfermato al passaggio al Senato. Viene sottolineato con favore questo atto di sensibilità da parte del Governo che porterà benefici sicuri all’intera filiera delle costruzioni. L’auspicio è quello di una stabilizzazione delle misura e di un suo allargamento ai settori delle schermature solari e degli immobili non strumentali compresi quelli di edilizia popolare.

Dello stesso avviso è anche l’Associazione Nazionale Costruttori di Impianti, anche se manifestano delle perplessità sulla dilazione del periodo di utilizzo della detrazione, che rischierebbe di far ridurre i positivi effetti che l’incentivo del 55% ha generato e potrebbe rallentare il raggiungimento, entro il 2020 degli obiettivi del pacchetto energia fissati dall’Unione Europea.

 

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