Il Corriere della Sera di Bergamo ha ordinato la lunga serie di crisi finanziarie che hanno colpito le numerose piscine realizzate in Project Financing in provincia di Bergamo negli anni scorsi, dando inizio ad una polemica aperta sull’opportunità da parte dei Comuni di prestare garanzie per opere faraoniche ad alto rischo senza opportune garanzie, mettendo di conseguenza in grave crisi i bilanci comunali.
Riprende il discorso rincarando la dose di polemiche Massimo Contaldo su ilvenerditribuna.it in un articolo intirolato “Storie di piscine, comuni e project financing” (leggi l’articolo).
La crisi è aperta, non vi è dubbio, considerando il fatto che tale situazione è presente a macchia di leopardo in tutta Italia e molte sono le situazioni di sofferenza se non di fallimento vero e proprio, come già il nostro sito ha testimoniato in precedenti articoli.
Quali i motivi? La pesante crisi che ha colpito l’edilizia è certamente la prima causa, visto che le aziende coinvolte sono nella maggioranza dei casi coinvolte in tale comparto economico, seguita dalla riduzione di fatturato che nel settore delle piscine è stata mediamente del 20-30%. Sicuramente ha giocato un ruolo decisivo, in alcuni casi, la leggerezza o meglio la faciloneria con la quale le forze poilitche hanno valutato i progetti, pensando più alla positiva ricaduta di tipo elettorale che al futuro nel lungo termine.
Sta di fatto che la situazione sembra in caduta libera e ora c’e da ensare a cosa farne delle macerie.