Su Il Piccolo, quotidiano di Treste del 8 maggio 2012, è stata ubblicata una notizia relativa alla erizia depositata dai consulenti del PM che sta seguendo le indagini.
Come spesso accade l’articolo non è chiaro e riporta solo alcune frasi che tecnicamente vengono male interpretate dall’articolista.
Comunque sembra certo che l’esplosione sia stata causata dalla miscelazione di ipoclorito e dicloro isocianurato. L’articolo parla di un terribile mix composto di cloro liquido e dicloroisocianurato, senza chiarire se il cloro liquido sia ipoclorito di sodio oppure ipoclorito di calciio diluito in acqua.
La perizia parla di formazione di un nucleo di tricloruro di azoto, che altro non è che la ben nota tricloroammina, che da liquido è fortemente eslosivo. La tricloroammina si può essere formata dall’abbassamento del pH causato dal dicloro (o da pastiglie di tricoloro, che pare siano state trovate nel locale) immesso nell’ipoclorito, di sodio o di calcio che sia.
Da questo incidente comunque si può trarre una conclusione: la facilità e la ignoranza (nel senso etterale del termine) con la quale vengono manipolati i prodotti chimici delle piscine sono pericolosissime e, visti i fatti, inammissibili.