Esiste una relazione tra la temperatura ed il pH dell’acqua? La risposta è indubbiamente SI.
Ma tale variazione ha effetto ai fini pratici della conduzione dell’acqua di piscina? La risposta è no, se si esamina il problema nel senso strettamente scientifico degli equilibri della dissociazione degli ioni H+ e OH-, anche perchè con l’aumento della temperatura il pH diminuisce, mentre il problema che si riscontra in piscina nelle giornate calde è quello opposto, cioè il fatto che il pH aumenta.
Possiamo quindi dire che il pH dell’acqua di piscina non aumenta con il variare della temperatura, ma aumenta quando fa caldo a causa di altri fattori che lo influenzano per via indiretta.
Ad esempio, quando fa caldo aumenta il numero dei bagnanti, ed aumenta anche la quantità di sostanza organica rilasciata da ogni singolo bagnante, sia a causa del sudore che a causa della temperatura più alta. In più, e soprattutto, aumenta il consumo di cloro a causa dell’effetto dei raggi UV e del numero maggiore di bagnanti, e poiché tutte le reazioni chimiche che coinvolgono prodotti a base di cloro producono ioni oH- un maggiore consumo di cloro tende ad alzare il pH.
E’ quindi fondamentale controllare e mantenere il valore di pH di una piscina ad un livello corretto quando fa caldo, perchè tende a “scappare” molto più facilmente e se il pH si alza troppo il cloro non agisce, con la conseguenza che se ne introduce di più in acqua innalzando il pH, innescando un processo che si autoalimenta all’infinito.
Ma quale è il valore corretto di pH per una acqua di piscina? Intorno a 7 la dissociazione di acido ipocloroso è sotto controllo e quindi il cloro è quasi tutto efficace, a valori più alti non lo è ed il consumo di cloro aumenta.
Certo è che è più importante un valore di pH costante che un valore oscillante tra basso e alto, perchè un valore oscilante di pH corrisponde ad un valore oscillante di cloro ed un valore oscillante di cloro aumenta le cloroammine e consente alle spore delle alghe di attecchire. Attenzione: il pH influenza il valore del cloro libero senza che questa azione venga rilevata dai metodi colorimetrici che si utilizzano per leggere i valori di cloro che funzionano con DPD, sia in pastiglie che in gocce, centraline comprese. Questo perchè il DPD contiene una sostanza che funziona da tampone e stabilizza il pH all’interno della soluzione che si sta misurando a 6.5.
Riassumendo, quando fa caldo si consuma più acido per abbassare il pH, e si consuma più cloro, e si consuma più acqua per abbassare la temperatura. Così è, che piaccia o no, e non c’è nulla da fare.
Articolo di Rossana Prola