Negli ultimi tempi è cresciuto un timore irrazionale verso l’uso del cloro nelle piscine, quasi come se si trattasse di qualcosa di demoniaco. Parlare di cloro sembra generare paura, nonostante sia ancora il disinfettante più efficace in assoluto. Quando altri prodotti falliscono nel mantenere pulita l’acqua, il cloro, sotto forma di tricoloro isocianurato, rimane l’unico rimedio affidabile. Nonostante ciò, il mercato lo tratta come un segreto da nascondere, proponendo alternative, come l’ipoclorito di sodio, che di fatto non è altro che una variante di cloro, ma venduta a prezzo più alto.
L’uso eccessivo o scorretto del cloro può essere dannoso, ma questo è un problema legato all’incompetenza tecnica di alcuni manutentori. Invece di educare su come utilizzarlo correttamente, alcune aziende approfittano della disinformazione, proponendo soluzioni che spesso non sono migliori. Anche il sale, ancora percepito come un’alternativa innocua, ha dimostrato di essere meno efficace e altrettanto dannoso per capelli e pelle, come dimostrano lunghe esposizioni all’acqua di mare.
L’ignoranza tecnica alimentata dal mercato è la vera causa dei danni associati al cloro. La soluzione sta nella conoscenza e nella corretta gestione, ma finché la disinformazione persiste, il cloro continuerà a essere ingiustamente demonizzato, sacrificato a favore di vendite e profitti di aziende che preferiscono mantenere i consumatori ignoranti.
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