Come districarsi tra mille disposizioni
La figura del “bagnino” è spesso sovrapposta a quella del “controllore”. Un pò come accadeva un tempo sulle spiagge, il bagino nell’immaginario collettivo non solo salva le persone dall’annegamento, ma detta le regole e le fa rispettare, tiene pulito ed in ordine, compie le operazioni di piccola manutenzione.
Una visione piuttosto vecchia della funzione, che male si accorda con le sentenze di condanna per omicidio colposo che sono state emesse negli ultimi anni a carico di giovani ragazzi che come unica colpa hanno avuto quella di obbedire agli ordini del proprio datore di lavoro e si sono allontanati dalla vasca.
In questo anno che tutti ricorderemo a lungo, si assiste alla necessità di controllare il rispetto delle misure anti-contagio dovute all’epidemia da Covid-19, ovunque e, quindi, anche in piscina. Una piscina senza bagnino, quindi, viene automaticamente associata ad una piscina senza controllore e quindi senza controllo, quindi pericolosa. Ecco che il bagnino viene ufficialmente insignito del compito di “controllore Covid”, a tutti i livelli: dalla piscina pubblica alla piscina condominiale.
Nel settore delle piscine pubbliche lo attesta la Federazione Italiana Nuoto, tramite le proprie linee guida (Scaricabili QUI). Nel settore delle piscine turistico-ricettive, collettive e condominiali lo attesta l’istituto Superiore di Sanità, con le proprie linee guida (Scaricabili QUI).
Ma che valore hanno le linee guida? Si tratta certamente di documenti autorevoli, difficili da non considerare, ma non si tratta di leggi. Le uniche disposizioni che hanno valore cogente sono quelle emanate dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, tramite i DPCM, e dalle Regioni, tramite le proprie ordinanze.
La Lombardia ha recepito l’obbligo del bagnino nelle piscine condominiali per soli 15 giorni, dal 15 al 30 giugno (oltre a questa data è obbligatorio solo per le piscine con profondità superiore a 1,40 m e/o volume superiore a 300 mc). Il Veneto ha stabilito che, sempre per le piscine condominiali, la modalità della sorveglianza anti-Covid sia delegata al Condominio. La maggior parte delle Regioni non è entrata nel merito ed ha recepito in toto quanto stabilito dall’ultimo DPCM (DPCM 17.05.2020), che non parla di obbligo di bagnino. Nessuno si è pronunciato per le piscine turistico-ricettive e collettive (quelle di categoria A2).
Che fare, quindi?
Il consiglio è quello di cercare e leggere l’ordinanza della propria Regione, facendo attenzione alla data. Si consiglia vivamente di consultare il sito istituzionale della regione, non altri documenti circolanti in rete, che potrebbero essere superati. Solo in questo modo si ha la certezza dell’obbligo della presenza del bagnino o meno.
Parlando invece di raccomandazioni, quella di dotare la piscina è da sempre, per noi, la scelta migliore. Ma non come controllore anti-Covid! Un bagnino deve controllare la vasca. Cosa succederebbe nel malaugurato caso di un annegamento accaduto mentre il bagnino stava discutendo per distanziare correttamente i lettini nel prato? Non mettete nei guai questi ragazzi, e non mettete nei guai voi stessi. Usate la testa, anche in tempo di Covid.