Prosegue la ricerca Nidil e Slc della Cgil che dal 2017 sta cercando di censire il popolo dei “lavoratori” dello sport, un settore privo di tutele che in Emilia Romagna conterebbe più di 21.000 addetti, secondo l’articolo pubblicato sul Corriere di Bologna (leggi).
Gli istruttori di nuoto, bagnini, addetti alla segreteria, persino manutentori ed addetti alle pulizie che lavorano nelle piscine pubbliche in Italia sono decine di migliaia. Il Governo attuale pare abbia intenzione di modificare le cose, anche se ancora di fatto non ha affrontato l’argomento. Il problema è sicuramente difficile e complesso, poichè tornare indietro oggi appare davvero difficile. D’altra parte, non è nemmeno pensabile mantenere in eterno decine, probabilmente centinaia, di migliaia di persone senza tutele di nessun tipo, nemmeno anti-infortunistiche.
Ci vorrebbe tanto coraggio e una seria riflessione da parte dei legislatori, ma forse, come si augura il Corriere.it, una prima riflessione interna al mondo sportivo potrebbe già fare moltissimo.