Un software sviluppato in collaborazione con Google ha permesso al fisco francese di scoprire che non tutte le piscine vengono dichiarate, recuperando circa 10 milioni di euro in tasse evase.
Non siamo quindi solo noi italiani ad avere piscine abusive sul nostro territorio, ma pare che questa abitudine sia diffusa anche all’estero. E’ evidente, comunque, che il “fai da te” nelle piscine (così come in tutto il settore delle costruzioni, peraltro) diventa una strada sempre più difficile da percorere. L’epoca dei furbi sta per finire? Probabilmente si. A poco serve il fatto di lamentarsi della “burocrazia”, delle innumerevoli prescrizioni. A meno ancora serve far credere ai clienti che alcune piscine fuori terra, grandi come quelle interrate se non di più, dotate anche di solarium, possano essere costruite senza permessi solo perchè senza una base di appoggio in cemento armato.
Smettiamola. tanto, prima o poi, ci beccano.
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